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MALATI

PSICO-PEDAGOGIA



Vorrei far notare una semplice differenza tra l'e-ducare (cioè far venire alla luce) e l'in-segnare (scrivere dentro). Il pedagogista aiuta il genitore, il docente, l'insegnante, l'educatore, nel processo di e-ducare se stessi e i propri bambini.
Quindi l'educazione, cioè l'arte di tirare fuori il meglio dalle persone, riguarda ogni momento della nostra vita, dalla nascita alla morte. E soprattutto riguarda ogni aspetto della nostra vita: siamo veramente realizzati se ogni tassello della nostra vita è al suo posto.
Esplica la propria attività nei seguenti settori:
Sanitario: riabilitazione psico-motoria, educazione sanitaria ed alimentare, educazione e preparazione al parto, educazione sessuale, educazione socio-sanitaria, formazione rivolta al personale socio-sanitario, collaborazione con medici, psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, ecc...
La Gazzetta Ufficiale n. 98 del 28-04-99 (decreto 08/10/98, n. 520) istituisce una nuova figura di operatore esperto nella promozione di interventi educativi in ambito sanitario: l'educatore professionale. Oltre a programmare e gestire interventi educativi per i pazienti e le loro famiglie all'interno dei servizi sanitari, è previsto che l'educatore partecipi alle attività di studio e ricerca e contribuisca alla formazione del personale.

Nel Piano Sanitario Nazionale (Psn) 1998-2000 si sottolinea che i risultati di salute non dipendono solo dalla qualità tecnica delle prestazioni, ma trovano radici più profonde nella responsabilizzazione dei soggetti coinvolti e nella loro capacità di collaborare. Tra le sue idee forti, il Psn 1998-2000 indica:

rafforzare l'autonomia decisionale degli utenti

promuovere l'uso appropriato dei servizi sanitari

contrastare le patologie più importanti

aiutare a convivere attivamente con la cronicità



Per affrontare la cronicità è anzitutto necessario garantire continuità all'intervento di cura, privilegiando tutti i fattori che contribuiscono a rendere accettabile la qualità di vita a quanti, persone malate e loro familiari, vivono per lungo tempo in situazioni di difficoltà. In particolare è necessario garantire, fin quando è possibile, la permanenza a casa delle persone malate croniche non autosufficienti fornendo cure domiciliari, interventi di sostegno alle famiglie, assistenza domiciliare integrata.

Tuttavia, la transizione da una concezione paternalistica ad una concezione democratica dell'assistenza sanitaria incontra ancora molti ostacoli, sia sul versante delle professioni sanitarie sia su quello degli utenti. A questo scopo, nel corso della formazione del personale sanitario è indispensabile fornire, tra le altre, anche conoscenze e competenze concernenti la comunicazione, la pedagogia, la sociologia e l'antropologia sanitaria.


Il significato della pedagogia nella professione sanitaria: la concezione realistica e umanistica nella professione sanitaria; analisi pedagogica del profilo professionale. Cosa vuol dire essere malato: i meccanismi di difesa, tradizioni culturali, educazione, stile di vita e reazioni nei confronti della malattia; l'ospedalizzazione; l'ospedalizzazione dei bambini. Ciò che gli operatori sanitari pensano dei loro pazienti: operatori sanitari ed educazione alla salute; le ansie degli operatori e la cura dei malati. La relazione tra operatore sanitario e utente: un primo passo: l'atteggiamento di ascolto; il problema del tempo; creare un clima di fiducia; perchè è importante non giudicare gli altri: il rispetto. Progettazione dell'attivitàsanitaria in chiave educativa: la programmazione dell'attività educativa: bisogni educativi della persona e situazione di partenza; programmare in modo efficace. Finalità generali e obiettivi educativi nella programmazione: come determinare gli obiettivi educativi finali; la progettazione e le caratteristiche degli obiettivi intermedi; rapporto con l'utente e obiettivi didattici. contatti








     

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AUTORE RENZI GIANLUCA- EMAIL-CUGLIAG@LIBERO.IT | maria.gab@hotmail.it

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